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Rassegna Stampa

Italian Lira: sul mercato la nuova criptovaluta italiana

Era il 2002 quando la lira italiana fu dismessa lasciando il posto all’Euro, la moneta unica europea che a tutt’oggi utilizziamo. Era invece il 2009 quando iniziò a girare quella che sarebbe diventata di lì a poco, una valuta innovativa e decisamente fuori dal comune, il Bitcoin. Perché accostiamo nello stesso articolo questi due argomenti? E’ presto detto. La lira infatti, proprio attraverso il proliferare delle criptovalute, può tornare a far sognare tutti gli italiani nella sua versione digitale.

Il progetto della Lira 2.0 nasce nel 2017 con il nome di ITL, Italian Lira, è stato sviluppato da un gruppo di giovani dislocati in 5 continenti con l’obiettivo di creare un sistema di pagamento indipendente dai governi. L’ITL infatti è una vera e propria criptovaluta al riparo dal controllo di banche ed amministrazioni. Una moneta digitale che si propone come mission quella di diventare la chiave per il nostro futuro economico.

Sulla presentazione si legge: “Con Lira Italiana è possibile effettuare transazioni di denaro in ogni parte del mondo ma soprattutto nell’arco di pochissimi secondi grazie alla blockchain di Ethereum. Il token permette tra le altre cose di avere il controllo totale delle proprie informazioni finanziarie, il tutto in completa sicurezza“. Si tratta dunque di una vera e propria criptovaluta che entrerà a pieno regime nel 2022 quando verranno sviluppati e distribuiti i sistemi di pagamento wireless per i dispositivi mobili. Entro il 2019 invece dovrebbero essere messi in vendita i token sviluppati dal team attraverso il sito web. Stando a quanto riporta Qui Finanza, la nuova Italian Lira può essere acquistata su Stocks Exchange, Token Store, EtherDelta, ForkDelta.

Queste le fasi di sviluppo previste:

In merito a questa novità abbiamo interpellato Giampaolo Lo Conte, apprezzato esperto di finanza e broker internazionale, che già in passato aveva esternato la sua passione sulle criptovalute.

D. Buongiorno Giampaolo, come sappiamo non ti perdi una “puntata” del romanzo più innovativo del momento, quello delle criptovalute. Da dove nasce questa tua passione?

R. E’ vero, sono un grandissimo appassionato di criptovalute. Il perché di questo mio profondo interesse è piuttosto semplice: sono un amante delle innovazioni, della tecnologia e di tutto ciò che può essere considerato rivoluzionario e secondo me, una moneta digitale è un qualcosa che somiglia molto alla rivoluzione, non solo finanziaria.

D. Cosa ne pensi della Italian Lira?

R. Questo progetto per quanto mi riguarda ha un valore non solo tecnologico ma soprattutto affettivo. Poter “rivedere” le monete che ci hanno accompagnato dall’Unità nazionale del 1861 ai primi del 2000 è un’emozione unica. Non so dire se l’ITL prenderà piede o meno nel mercato di scambio delle criptovalute, me lo auguro ma sono anche abbastanza realista: progetti di criptovalute sono all’ordine del giorno, non tutti riescono ad emergere

D. Pensi che l’interesse verrà meno dopo l’immissione nel mercato?

R. Non penso questo, non totalmente almeno. Dico solo che la componente di rischio quando si costruisce un progetto così ambizioso come la realizzazione di una valuta digitale, è dietro l’angolo. Tanti investimenti potrebbero non andare a buon fine.

D. Ritieni che l’Italia sia ancora troppo “lontana” da certe tecnologie innovative?

R. E’ indubbio che il nostro Paese non sia ancora pronto ad accogliere progetti di tale portata…non a caso abbiamo ancora problemi con l’adozione dei sistemi di pagamento elettronici nelle attività commerciali, nonostante da anni ci sia una Legge che dica che è obbligatorio poter ricevere un pagamento a mezzo bancomat o carta di credito. Il problema è culturale prima che tecnologico o legislativo.