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Rassegna Stampa

Malta centro europeo per le criptovalute

L’attenzione per il mondo della finanza virtuale è sempre maggiore, basti pensare che si contano già ben 1500 criptovalute sul mercato e molte altre non tarderanno ad arrivare. Un interesse sempre costante con tecnologie e strutture sempre più avanzate fanno di termini come “bitcoin”, “blockchain” e “moneta virtuale”, satelliti di un universo ancora tutto da scoprire. In questi ultimi mesi ad esempio, si sta intensificando il ruolo di una piccola nazione come attrice principale nel settore delle criptovalute: Malta.

Non solo la lavorazione di nuove normative giuridiche a tutela degli utenti, ma anche il trasferimento di importanti colossi delle criptovalute stanno facendo di Malta una nazione interessante per gli operatori di settore, trasformandola in un centro nevralgico per le operazioni legate alle criptovalute. Se nel resto del mondo dunque, le monete virtuali continuano a destare solo preoccupazione per la loro scarsa “governabilità”, la giurisdizione maltese sembra rapportarsi in modo più che amichevole, “costringendo” i supereroi del crypto a strizzare l’occhio alla piccola isola.

Perché Malta?

Tutto quanto non è possibile “tracciare” o rendere “governabile” per un Paese può diventare una minaccia. Per natura, il sistema delle criptovalute favorisce uno scambio di denaro volatile e crittografato che rende anonime le transazioni tagliando completamente fuori le Autorità di controllo tradizionali: questo anima un sentimento di diffida nei confronti dell’intero settore creando spesso ostilità e quell’ostruzionismo che impedisce agli operatori di studiare ed implementare nuove soluzioni. E’ in questo contesto che si inserisce Malta, sempre più impegnata nella struttura di nuove regole che riguardano broker, gestori patrimoniali, trader ed utenti finali al fine di redigere la più grande e completa normativa in materia di monete virtuali.

Come ammesso dal governo maltese, il quadro proposto riuscirà ad offrire certezza giuridica in uno spazio al momento non regolamentato. Altro valore aggiunto che convince i grandi colossi del settore a scegliere Malta è la politica fiscale nazionale che consente alle società internazionali nell’isola di pagare un’aliquota del 5%.

“Le criptovalute il futuro del denaro”

E’ questo il pensiero di Joseph Muscat, il primo ministro maltese che sta gettando le basi dell’economia del futuro. Il ministro è convinto che lo sviluppo delle criptovalute possa garantire anche un rinnovamento ed esplosione del mercato del lavoro: è recente la notizia che vede Binance, il più grande exchange di criptovalute al mondo per valore commerciale, trasferirsi da Hong Kong a Malta assicurando l’assunzione di oltre 200 persone locali.  Così come Tron, la compagnia di blockchain statunitense di Justin Sun, sempre più convinta a trasferire a Malta il quartier generale dell’azienda. Per tutelarsi maggiormente e dimostrare l’interesse trasparente nei confronti dei bitcoins&brothers, Malta sta cercando di studiare proprio  il business della blockchain, entrando a gamba tesa in concorrenza, ad esempio, con la Svizzera.

A parlare di matrimonio tra monete virtuali e Malta è intervenuto anche Giampaolo Lo Conte, noto imprenditore italiano e broker internazionale di successo che, sul futuro del denaro, la pensa esattamente come il primo ministro maltese Joseph Muscat. Abbiamo incontrato Giampaolo Lo Conte in occasione di uno dei tanti seminari di settore e abbiamo colto l’occasione per rivolgergli qualche domanda che vi condividiamo di seguito.

D. Giampaolo, a Malta è iniziata una nuova epoca finanziaria?

R. Già, pensavo ci sarebbe voluto più tempo per vedere le criptovalute decollare in alcune parti del mondo, ma evidentemente mi sbagliavo. L’interesse è sempre più grande ed iniziano a crearsi situazioni davvero degne di attenzione. Viaggiando molto ho visitato numerosi centri nevralgici dell’economia digitale e posso confermarvi che Malta è al passo coi tempi, soprattutto in materia di criptovalute.

D. In questi termini, Malta è una sorpresa?

R. “Non proprio. Scoprire che c’è qualcuno che crede nello sviluppo di questa via economica innovativa è comunque davvero stupefacente. Sono fiducioso sul fatto che molti Paesi europei prenderanno seriamente in considerazione la questione criptovaluta per le proprie economie”

D. Cosa ti affascina delle criptovalute?

R. “Al momento insieme ad una rete di collaboratori stiamo studiando le nuove frontiere della tecnologia blockchain con cifratura peer-to-peer emessa a codici crittografici. Rientra nelle discipline della sicurezza informatica senza la quale sarebbe difficile operare serenamente nelle transazioni in moneta digitale”